Instituciones Salesianas de Educación Superior
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progetto “Ecologia integrale e nuovi stili di vita”

 

 

(Istituto Universitario Salesiano de Venezia – IUSVE) – Nove su dieci fanno la raccolta differenziata, chiudono la luce quando escono di casa, cer-cano di riciclare e di sprecare meno acqua possibile. Ma anche: una percentuale variabile tra il 40% (al Nord) e il 60% (al Sud) cerca di acquistare il cibo biologico, di questi 1 su 3 opta per frutta e verdura. E se l’auto privata domina gli spostamenti dei 19-29enni (con il 36,8%), i più giovani segnalano invece soprattutto altre forme di mobilità alternativa (“a piedi” si muove il 23,7% dei quattordici-diciottenni, con l’autobus il 15,1% ma solo il 3,0% in treno).

 

I ragazzi e i giovani adulti italiani insomma sembrano attenti agli stili di vita consapevoli. E’ questo che emerge da una ricerca dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia ha approfondito mediante una rilevazione campionaria affidata alla società Demetra. L’indagine s’inserisce nel progetto “Ecologia integrale e nuovi stili di vita”, in cui la prima annualità di progetto era dedicata proprio al “vedere”. Sono stati raggiunti due campioni rappresentativi di giovani italiani: il primo ha coinvolto 1.821 14-18enni frequentanti la scuola secondaria di secondo grado, il secondo 1.523 giovani adulti 19-29enni.

 

«Come Università abbiamo fatto nostro e accolto l’accorato appello di Papa Francesco rivolto a tutto il mondo con l’enciclica Laudato sì, a custodire e prendersi cura della nostra casa comune, la terra».

– Nicola Giacopini, direttore di IUSVE

 

il primo passo scientifico per rispondere alla sfida ambientale è rilevare, dare ascolto, vedere e capire in profondità le conoscenze, le opinioni, ma anche gli atteggiamenti e le pratiche quotidiane in particolare degli adolescenti e dei giovani, veri apripista e portavoce sociali. Solo così si potranno poi fornire interpretazioni, valutazioni e attivare percorsi e pratiche trasformative comuni. Siamo pienamente nel solco di una tradizione scientifica, culturale e pedagogica delle Università salesiane, interessate a far emergere, studiare e valorizzare il contributo generativo dei giovani a tutta la società. Questa importante ricerca nazionale sulle rappresentazioni sociali degli adolescenti e dei giovani sulle tematiche ambientali si inserisce al-l’interno di una serie di eventi, di progetti, di pratiche trasformative per far crescere una cultura e una società sostenibile ed inclusiva. Le tematiche ambientali sono infatti inscindibilmente connesse con quelle sociali, economiche, culturali ed educative.

 

LA RICERCA 

 

I COMPORTAMENTI QUOTIDIANI
Osservando i comportamenti quotidiani, ad esempio, si nota il legame tra i dati raccolti e la diversa fase di vita vissuta dai rispondenti: se alcuni comportamenti sono trasversalmente rispettati, per altri i dati riflettono il legame tra presenza di quel comportamento e colloca- zione dell’intervistato nella fase giovanile o in quella giovane adulta.

 

Tab. 1 – “A quale dei seguenti aspetti presta attenzione?”, per età (risposte positive, valori % sui casi validi)
  14-18 anni 19-29 anni
Raccolta differenziata dei rifiuti 95,3 94,8
Spegnimento della luce uscendo da una stanza 94,9 93,8
Attenzione a non sprecare il cibo 89,4 93,4
Risparmio dell’acqua (doccia, rubinetto…) 83,1 89,8
Spegnimento dell’auto o del motorino in sosta 73,0 81,6
Riutilizzo dei materiali 71,2 80,9
 Certificazioni energetiche e ambientali  39,7  52,2
Raccolta dell’olio usato 34,5 54,9
Car sharing/bike sharing 32,4 25,6

Fonte 14-18enni: IUSVE, n. casi validi 1.719÷1.807, maggio-ottobre 2020 Fonte 19-29enni: IUSVE, n. casi validi 1.508÷1519, maggio-giugno 2020

 

Così, ad esempio, dichiara di prestare “molta” attenzione al rispetto dell’ambiente nei comportamenti quotidiani il 23,6% dei 14-18enni (69,3% per la modalità “abbastanza”), un dato che sale al 41,4% tra i 19-29enni (53,8% per la modalità “abbastanza”); nel merito di quanto si fa, poi, si tratta soprattutto di “raccolta differenziata dei rifiuti” (con almeno nove risposte positive su dieci sia tra gli adolescenti che tra i giovani adulti), di “spegnimento della luce uscendo da una stanza”, “attenzione a non sprecare cibo” e di “risparmio del- l’acqua” (con valori percentuali non dissimili); le tendenze al rispetto di altri comportamenti sono meno polarizzate e fatte maggiormente proprie dai rispondenti più grandi, come la “raccolta dell’olio usato” (34,5% di risposte tra i 14-18enni e 54,9% tra i 19-29enni) e le “certificazioni energetiche” (con valori rispettivamente pari al 39,7% e al 52,2%).

 

 
Tab. 2 – “Quale alimento biologico consuma di più?”, per età (val. % sui casi validi)
  14-18 anni 19-29 anni
Frutta 29,7 34,4
Verdura 25,6 30,9
Pasta 16,8 10,2
Carne 10,0 4,1
Uova 7,1 8,9
Pane 5,4 3,8

 

Latte 2,1 2,3
Legumi 1,9 1,8
Marmellata 1,4 3,6
Totale 100,0 100,0

Fonte 14-18enni: IUSVE, n. casi validi 1.605, maggio-ottobre 2020 Fonte 19-29enni: IUSVE, n. casi validi 1.374, maggio-giugno 2020 

 

Sempre in tema di comportamenti quotidiani, una domanda riguardava anche la “dieta” attestata dai rispondenti in relazione al consumo di cibo biologico. Dichiara di consumarne “abbastanza” o “molto” il 56,6% degli adolescenti e il 53,4% dei giovani adulti: soprattutto “frutta” (29,7% e 34,4%) e “verdura” (25,6% vs 30,9%), ma i 14-18enni consumano anche più pasta (16,8%) e più carne (10,2%) biologiche dei giovani adulti (sia pure con differenze limitate, non superiori ai sei punti percentuali).

 

GLI SPOSTAMENTI
La fase di vita dei rispondenti si riflette chiaramente anche con riferimento al mezzo di tra- sporto più utilizzato per muoversi, a ulteriore conferma di una chiara prevalenza dei mezzi privati rispetto a quelli pubblici nel contesto italiano: se l’auto privata domina la distribuzio- ne dei rispondenti 19-29enni (con il 36,8%), i più giovani segnalano soprattutto altre forme di mobilità; così, “a piedi” si muove il 23,7% dei quattordici-diciottenni e il 26,4% dei 19-29enni, con l’autobus il 15,1% dei primi e il 10,4% dei secondi. Il ruolo secondario del trasporto pubblico, però, è segnalato soprattutto dalle risposte che riguardano il treno, che non supera in ogni caso il 3,0% delle risposte.

 

INFORMAZIONE E QUESTIONI AMBIENTALI
I comportamenti quotidiani appena ripresi sono legati anche a determinati orientamenti, che transitano in misura rilevante per i diversi mezzi di comunicazione oggi utilizzati dai giovani.

 

 
Tab. 3 – “Tra i seguenti canali, qual è quello che utilizza di più per informarsi sui temi ambientali?”, per età (val. % sui casi validi)
  14-18 anni 19-29 anni
Televisione 30,7 25,0
Internet (su siti diversi da quelli dei quotidiani) 27,7 40,9
Social network 25,3 14,1
Quotidiani on line 8,7 12,8
Servizi di messaggistica istantanea (Whatsapp, Telegram) 2,3 1,2
Conversazioni con familiari o parenti 2,3 0,5
Conversazioni con amici e conoscenti 2,0 0,7
Quotidiani cartacei 0,7 3,3
Radio 0,3 1,5
Totale 100,0 100,0

Fonte 14-18enni: IUSVE, n. casi validi 1.701, maggio-ottobre 2020 Fonte 19-29enni: IUSVE, n. casi validi 1.474, maggio-giugno 2020

 

Il confronto tra 14-18enni e 19-29enni vede una quota sensibilmente più ampia di giovani adulti dichiarare d’informarsi sui temi ambientali: “molto” nel 21,8% dei casi e “abbastanza” per il 59,8% dei rispondenti, contro il 17,4% e il 45,1% dei primi. Tali differenze si confer- mano anche in relazione ai canali informativi utilizzati. Osservando quanto essi siano di- versificati o polarizzati, si riscontra come Internet sia dichiarato quale fonte informativa pri- vilegiata dal 40,9% dei 19-29enni (contro il 27,7% dei quattordici-diciottenni), mentre tra i più giovani i social network raggiungono il 25,3% delle risposte, rispetto al 14,1% dei 19-29enni. Va inoltre notato come per entrambe le coorti la televisione osservi un ruolo tut- t’altro che marginale, con il 30,7% delle risposte tra i 14-18enni e il 25,0% tra i 19-29enni. A fronte di un dibattito pubblico sul ruolo del “sapere esperto”, che con il Covid 19 si è riacceso, si nota una convergenza pressoché univoca in merito ai pareri ritenuti più impor- tanti sulle questioni ambientali: gli “esperti” sono considerati centrali sia per gli adolescenti (81,5% di risposte) che per i giovani adulti (79,0%), con un rilievo prevedibilmente più marginale per figure di natura informale (come familiari, amici e conoscenti).

 

DA NORD A SUD
L’indagine restituisce delle differenze anche tra le varie parti d’Italia. Sebbene con scosta- menti meno ampi rispetto a quelli rilevati per età, si segnalano alcune disaggregazioni in- teressanti anche sul versante territoriale: ad esempio tra i più giovani (14-18enni), si evi- denzia un maggiore utilizzo dell’autobus nel Nord Est, che raggiunge il 31,9%, contro valo- ri non superiori al 18,0% per tutte le altre aree. Per contro, i giovani adulti 19-29enni del Nord Est e quelli del Centro sono quelli che vedono il maggiore utilizzo dell’auto privata rispetto ai coetanei delle altre aree, rispettivamente con il 42,9% e il 46,1% delle risposte. Degna d’attenzione è la differenza che separa i 14-18enni del Nord Est rispetto ai coetanei delle altre macro-aree: mentre tra questi ultimi il consumo di cibo biologico è trasversal- mente prossimo al 60,0% (modalità “molto” + “abbastanza”), tale valore scende molto più in basso (fino al 43,6%) tra i primi. Simile differenza non si ritrova tra i giovani adulti, dove i dati di confronto con le altre macroaree territoriali sono molto più allineati.

 

IN PROSPETTIVA
A uno sguardo complessivo, l’indagine restituisce la necessità della sfida che il Paese do- vrà affrontare nei prossimi anni: dare alla sensibilità sui temi ambientali maturata soprattut- to tra i più giovani uno sbocco strutturale e sistemico, per fare in modo che non si perda l’energia che essa rappresenta. Come noto, l’ingresso nella vita adulta dei giovani italiani è una fase in cui molte speranze vanno deluse, sia sul piano lavorativo che su quello fami- liare. Così come è altrettanto noto che l’Italia presenti patenti contraddizioni sulle questioni ambientali, come l’essere un Paese sospeso tra un utilizzo oramai compiuto delle energie rinnovabili e lo scandalo del dissesto idrogeologico. I giovani possono e devono diventare protagonisti del superamento di queste contraddizioni, dando loro un ruolo centrale anzi- ché marginale, strategico anziché puramente opportunistico.

 

«L’indagine evidenzia tante luci, ma anche qualche ombra – spiega Davide Girardi, docen- te di sociologia allo IUSVE – tra le prime, emerge chiaramente il potenziale ecologico dei giovani italiani, soprattutto di quelli che frequentano ancora la scuola. Così come la fiducia nel ruolo dei cittadini per affrontare efficacemente le questioni ambientali. Si stagliano però anche le preoccupazioni per il futuro, o il timore che molte persone non siano effettivamen- te interessate ai temi che riguardano l’ecosistema. Starà allora al Paese fare in modo che i giovani possano mettere a frutto il loro potenziale, creando per i giovani quelle opportunità che oggi per molti aspetti mancano. Da ciò dipenderà l’alternativa tra la valorizzazione del loro contributo e lo spreco di una grande opportunità di rinnovamento”.

 

Nota metodologica
L’indagine “Youth for Future” è stata realizzata dall’Istituto Universitario Salesiano di Venezia.

Per il campione di 14-18enni, la popolazione di riferimento è data dai giovani 14-18enni iscritti alla scuola secondaria di secondo grado. Il sondaggio è stato realizzato, via Cawi, dalla società Deme- tra di Venezia (supervisore Beatrice Bartoli) tra il 25 maggio 2020 e il 30 ottobre 2020. Il campione di 1.821 intervistati è rappresentativo della popolazione di riferimento a seguito di un campiona- mento per scuole in base a zona e ampiezza demografica (numero scuole contattate 895; numero scuole disponibili: 98). I dati sono stati poi ponderati ex post per ripartizione geografica, per dimen- sione e per tipo di scuola, elaborati e trattati in forma aggregata e anonima.

 

Per il campione di 19-29 anni, la popolazione di riferimento è costituita dalla popolazione 19-29en- ne residente in Italia e iscritta al Panel online Opinione.net. Il sondaggio è stato realizzato, via Cawi, dalla società Demetra di Venezia (supervisore Beatrice Bartoli) tra il 26 maggio 2020 e il 2 giugno 2020. Il campione di 1.523 intervistati (mail inviate: 3461; risposte: 1523) è rappresentativo della popolazione di riferimento per ripartizione geografica, genere e classe d’età. I dati sono stati ponderati ex post per genere, per età e per titolo di studio, elaborati e trattati in forma aggregata e anonima.

 

Davide Girardi e Anna Pileri hanno progettato lo strumento d’indagine; l’indagine è stata diretta da Davide Girardi. La documentazione completa è disponibile su www.agcom.it.

 

Pubblicato da: Luca Chiavegato