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Mónica García Zatti, profesora en Matemática del Instituto Superior "Juan XXIII" Bahía Blanca,  descendiente del nuevo santo, Artémides Zatti

Mónica García Zatti, profesora en Matemática del Instituto Superior "Juan XXIII" Bahía Blanca,  descendiente del nuevo santo, Artémides Zatti

 

(Instituto Superior Juan 23, Bahía Blanca) – Domenica 9 ottobre 2022 la Chiesa ha celebrato la canonizzazione del salesiano coadiutore Artemide Zatti, l’infermiere che ha dedicato la sua vita alla cura, alla guarigione e all’accompagnamento dei malati. Anche Mónica García Zatti, insegnante presso l’Istituto Superiore “Juan XXIII” di Bahía Blanca e una discendente in linea collaterale del nuovo Santo, ha parlato di questo evento mondiale.

 

Monica Garcia Zatti è docente del Dipartimento di Matematica dell’Istituto dal 2009 e probabilmente è passata decine di volte nella sala conferenze della scuola, che porta il nome del suo parente santo. Il nonno materno era un cugino di primo grado di Artemide. “Come famiglia stiamo vivendo tutto questo con grande emozione e orgoglio, perché lui è un esempio di vita e dedizione. Ho un piccolo libro che parla di lui che porto sempre con me”, ha raccontato la professoressa, manifestando la devozione che sente per il nuovo santo.

 

 

“Artemide è sempre stato una figura importante nella nostra famiglia, mio nonno ci parlava sempre della sua vita e di tutto ciò a cui rinunciava per dedicarsi alla cura dei malati e dei più bisognosi. Ci indicava sempre il suo esempio e ci ha insegnato che dovevamo chiedere la sua intercessione ogni volta che c’era un problema di salute”

 

Da bambina Mónica ha vissuto nella città di Cabildo, un villaggio a 50 chilometri da Bahía Blanca. “Con diversi cugini vivevamo nella stessa casa. In famiglia lo chiamavamo ‘el tío’, lo zio, e ho anche una cugina che è diventata infermiera proprio grazie alla storia di Artemide. Andava a Bahía in autostop per studiare e portava sempre con sé un santino di Artemide perché avesse cura di lei”.

 

Quando nello scorso aprile è arrivata la notizia che Zatti sarebbe stato proclamato santo, nella sua famiglia si è sviluppata una grande emozione. “Abbiamo sempre saputo cosa aveva fatto, ma non avevamo consapevolezza della dimensione e dell’importanza della sua figura, e di ciò che ha significato per la vita di così tante persone. Quando insegnavo all’istituto ‘La Inmaculada’ seppi della sua beatificazione perché un altro insegnante me ne parlò, e da allora abbiamo ricevuto informazioni da persone di molti Paesi che ci contattavano per raccontarci della loro vocazione e dell’intercessione di Artemide nella loro salute”.

 

Artémides Zatti nasce a Boretto, nel nord Italia, nel 1880, ed emigrò con la famiglia in Argentina all’età di 17 anni. Si stabilisce a Bahía Blanca, dove inizia a lavorare in una fabbrica di piastrelle. Fin da bambino ha conosciuto la povertà, lo sradicamento e la malattia. All’età di 20 anni è entrato nella Famiglia Salesiana a Bahía Blanca. Una grave congestione polmonare causata dalla tubercolosi che ha contratto mentre si prendeva cura di un sacerdote gli ha impedito di entrare in noviziato. Trasferito per questa circostanza all’ospedale di Viedma, Artémides accettò la sua malattia e si mise nelle mani di María Auxiliadora. Il cappellano dell’istituto e il suo superiore gli dissero: “Se Lei ti guarisce, ti invito a dedicarti per tutta la vita a questi pazienti”. Zatti credette nell’aiuto di Maria, promise di dedicarsi ai malati, fu guarito e mantenne la sua promessa: si dedicò ai malati, al mantenimento e all’amministrazione dell’Ospedale.

 

La storia di vita e di vocazione così particolari di Artemide Zatti fecero sì che la sua fama di santo infermiere fosse conosciuta in tutta la regione e che i pazienti venissero a lui da tutta la Patagonia. Ed egli a tutte le ore andava a trovare i suoi pazienti in bicicletta. Nella semplicità della sua vita, nel suo servizio, nella sua profonda vita di fede, nel suo senso della comunità e nel suo buon umore, i suoi contemporanei videro una persona che aveva trovato il modo di essere felice e che era molto simile a Gesù.

 

Monica si commuove ancora quando racconta la sua storia e quella della sua famiglia. “Mia madre, mio zio, i miei cugini, quelli che sono qui e quelli che sono ‘di sopra’, in Cielo, tutti stiamo festeggiando questa bella notizia, che rafforza l’esempio che Zatti è sempre stato per noi”.

 

Ulteriori informazioni sulla vita del santo salesiano coadiutore sono disponibili sul site https://zatti.org  

 

Autora: Inés Gea

Fonte: Salesianos Don Bosco – ARS