(ANS – Mumbai) – Nei mesi di agosto, settembre e ottobre, gli educatori dell’Ispettoria salesiana di India-Mumbai (INB) sono stati immersi in un illuminante programma di formazione incentrato sull’educazione alla pace. Si tratta di un’iniziativa attesa da molto tempo e voluta dal Superiore dell’Ispettoria salesiana “San Francesco Saverio” di INB, don Savio Silveira, il quale ha chiamato a condurre questo corso don Peter Gonsalves, SDB, professore specializzato in Comunicazione della Pace e “Media Education” presso l’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.
Ai partecipanti è stato fornito un manuale completo per insegnanti di 180 pagine intitolato: “Esercizi di educazione alla pace”, scritto da don Gonsalves nel 2003 e da lui successivamente aggiornato nel 2018. Questo manuale è servito come risorsa fondamentale per lo sviluppo di diversi temi legati alla pace, che sono stati strutturati come piani di lezione destinati a nutrire la crescita intellettuale ed emotiva dei giovani dai 5 ai 17 anni. Questi temi presentano una forte attenzione socio-psicologica, sono organizzati in gruppi distinti e comprendono argomenti riguardanti la scoperta di sé, la promozione dell’empatia, l’abbracciare la diversità, la promozione della collaborazione, la gestione dei fenomeni di bullismo, la risoluzione dei conflitti, la consapevolezza ambientale e la valorizzazione di una cultura di pace.
Circa 320 insegnanti di 15 scuole salesiane degli Stati indiani di Maharashtra, Gujarat e Madhya Pradesh hanno partecipato a quest’iniziativa unica nel suo genere e particolarmente adatta a questo momento storico, e hanno già espresso il loro desiderio di integrarla nei percorsi scolastici da loro condotti nel prossimo semestre.
L’impegno per la promozione della pace e l’educazione alla pace riveste un’importanza significativa nel variegato panorama dell’Ispettoria, nella consapevolezza che il compito di “insegnare la pace” è innegabilmente impegnativo. Infatti, nel territorio di INB, le differenze naturalmente abbondano, considerato il gran numero di etnie, lingue, culture, contesti, fedi, classi sociali e caste presenti. Tuttavia, in quasi tutti gli ambienti scolastici prevale un senso di armonia. Gli insegnanti si sforzano di evitare qualsiasi forma di linguaggio che possa risultare discriminatorio e promuovono attivamente la tolleranza. E questo impegno è evidente nella celebrazione inclusiva delle principali feste religiose, a cui sia gli educatori, sia gli studenti partecipano con entusiasmo.
Tuttavia, c’è sempre un margine di miglioramento e lo sforzo di irrobustire le fondamenta della pace e di mitigare in modo proattivo i conflitti che possono sorgere richiede una vigilanza continua e richiami tempestivi. È proprio per questo che l’introduzione di questo corso, incentrato sulla promozione della pace e coordinato dalla Commissione ispettoriale per l’Educauzione, è un’aggiunta molto gradita ai programmi scolastici già esistenti. Nel frattempo, è in corso uno studio sperimentale per esplorare il concetto che hanno i partecipanti di “pace” sia prima, sia dopo il corso.
È giusto ricordare, poi, che questa iniziativa non è totalmente nuova nell’Arcidiocesi di Mumbai. Già nel 2019, infatti, in occasione del 150° anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, nelle scuole della diocesi erano state organizzate sessioni di educazione alla pace basate proprio sul libro di don Gonsalves. Quest’iniziativa di promozione di una cultura della non violenza era stata promossa dal Centro Arcidiocesano di Educazione ai Valori (AVEC).
L’intero progetto, spiega don Gonsalves, trae ispirazione proprio dalle parole di Ghandi: “Se vogliamo raggiungere una vera pace in questo mondo e se vogliamo portare avanti una vera guerra contro la guerra, dovremo cominciare dai bambini; e se cresceranno nella loro naturale innocenza, non dovremo lottare, non dovremo approvare infruttuose risoluzioni inutili, ma andremo di amore in amore e di pace in pace, finché alla fine tutti gli angoli del mondo saranno coperti da quella pace e da quell’amore di cui, consciamente o inconsciamente, il mondo intero ha fame”.
Anche se la pace rimane lontana, la sete di pace persiste e non è mai troppo tardi per dare alla pace un’altra possibilità.
don Flovi D’Souza